La comunità internazionale sta per lanciare l'ennesimo attacco verso un paese sovrano mediorientale in nome della "pacificazione" della regione. Dopo l'Afghanistan, l'Iraq e la Libia è arrivata il turno della Siria, spina nel fianco di Israele e dei suoi alleati occidentali, retta dal governo fascista di Bashar Hafiz al-Asad e dalla cricca di speculatori che appoggiano le sorti del Ba'th, partito nazionalista arabo.