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giovedì 12 settembre 2013

No alla guerra, né in Siria né altrove

La comunità internazionale sta per lanciare l'ennesimo attacco verso un paese sovrano mediorientale in nome della "pacificazione" della regione. Dopo l'Afghanistan, l'Iraq e la Libia è arrivata il turno della Siria, spina nel fianco di Israele e dei suoi alleati occidentali, retta dal governo fascista di Bashar Hafiz al-Asad e dalla cricca di speculatori che appoggiano le sorti del Ba'th, partito nazionalista arabo.