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venerdì 21 marzo 2014

Li chiamavano 'les indépendants' ...

Torre del Greco rifugge continuamente la via autonoma e libera dai condizionamenti della politica squallido/ufficiale che periodicamente si affaccia nelle strade cittadine alla bramosa ricerca dei voti utili per raggiungere gli agognati seggi comunali, provinciali, regionali e chi più ne ha più ne metta. Comitati di quartiere, caf, medici di famiglia, associazioni di simil volontariato, associazioni culturali, movimentucci contro questo o contro quello e tutto ciò che si muove attorno alla cosiddetta società civile torrese mantiene sempre il comune denominatore dello spirito cortigiano verso l'autorità politica di riferimento.
Al di là dei soliti noti che, con gran disinvoltura si esibiscono in slalom da una coalizione all'altra, in una confusioni ideologica estrema (pensiamo un po' al signor Porzio che nel giro di un anno e mezzo è uscito da SEL per approdare nelle future liste di Ciro Borriello), e dei rampolli di grandi famiglie politiche con un bel gruzzoletto di voti ereditati dai paparini da portare in dote al partito che li accoglierà di volta in volta, la nostra attenzione non può che focalizzarsi sulle sinistre o presunte tali cittadine, per ovvie ragioni.
Rifondazione ed altri micro gruppi alla sinistra del PD, con un pizzico di società civile e qualche deluso di sinistra hanno dato vita ad un cantiere per la sinistra torrese, chiamato "Lavoro comune", la cui naturale evoluzione sarà la candidatura alle comunali, ma che, almeno stando alle parole dei lavoratori comuni, non dovrebbe esaurirsi alla fine di maggio. Chissà se capiranno mai quanto può risultare controproducente l'accanimento terapeutico per progetti politici che nascono già instabili in partenza, ma tant'è.
L'esperimento più divertente di questo inizio di primavera ce lo sta regalando il centro sinistra ufficiale con la querelle-primarie. Lanciate da quei simpaticoni dei giovani democratici, ma mai pienamente apprezzate dai vertici locali e provinciali dei vari partiti che risultavano inclusi in tale processo (una massa gigantesca di persone più che partiti che può vantare progressisti di un certo spessore come ALFONSO ASCIONE, PEPPE STASIO, GENNARO CIRILLO, NELLO FORMISANO e forse PIPPO COLANTONIO, un po' indeciso tra quale lato della barricata scegliere), hanno visto una grandissima partecipazione, tale da sfociare quasi in fenomeni di stalking, da parte dei sostenitori dell'ex consigliere di SEL Gabriele Toralbo, candidatosi come indipendente (?!?) a guidare la coalizione.
Non abbiamo ancora ben capito cosa significhi questo richiamo all'indipendenza da parte di una persona appoggiata da una struttura ben precisa (SEL per l'appunto, al cui congresso nazionale di gennaio scorso a Riccione ha partecipato anche ‘l’indipendente’ Toralbo) e la cui campagna elettorale è portata avanti quasi interamente da ragazzi e ragazze aderenti alla stessa struttura e/o che negli ultimi anni hanno appoggiato in maniera più o meno palese le posizioni del partito di Vendola (come dimenticare lo "splendido" flash mob organizzato dagli artisti del Polo Artistico Torrese in occasione della visita del Governatore pugliese al Mav di Ercolano un paio di anni or sono).
Piccolissima pausa e breve esclamazione:  “Indipendente? A’ facc ru c..’
D’altronde, gli ultimi manifesti pubblici dei rafanielli di Sel per le strade del centro che invitano la cittadinanza ad ascoltare le belle parole del trio Scotto – Boschetti – Toralbo lasciano davvero pochi dubbi sulla qualità e sui motivi di tali manovre elettorali.       
Così come restiamo allibiti di fronte ai continui attacchi che il comitato Pro Toralbo indirizza agli alleati (del passato e del futuro pure ...) del PD fino all'occupazione bonaria della loro sede appena una settimana fa, per protestare contro le lungaggini burocratiche che stanno distruggendo lo svolgimento corretto delle primarie. La triste verità è che purtroppo oramai è una moda fastidiosa ma fruttuosa quella di riempire di merda il parafulmine PD per poi passare pateticamente alla meticolosa messa in pratica dell’intero dizionario della new politik, per raggirare minacce astensioniste e continuare ad alimentare la macchina del consenso. E così, termini come  ‘legalità’, ‘buon Governo’, ‘trasparenza’, ‘partecipazione’ e ‘società civile’ continuano ad essere sventolati e strumentalizzati nel nome di quella retorica che serve alle moderne tecniche di propaganda e comunicazione politologica a non soccombere nella crisi della partecipazione, e quindi a salvarsi il culo.

L’indipendenza è sentirsi vivi e quindi liberi dai condizionamenti dei partiti assassini, dei sindacati concertativi e dei baroni politici di turno. L’indipendenza è trovare una risposta pratica – e metterla in azione - ai cumuli di teoria sui quali si fa analisi e ci si sbatte la testa, ogni maledetta sera. L’indipendenza si costruisce per le strade al fianco dei lavoratori in difficoltà, dei migranti che rischiano sequestri di merce (e quindi di REDDITO) e rimpatri forzosi verso i loro paesi, poveri e in guerra. L’indipendenza è parlare con i più giovani, con gli studenti, e spiegare loro quello che è successo negli ultimi 40 anni, e che le braccia e le gambe di ognuno di noi, come persone ‘libere’, messe assieme fanno paura ed hanno la forza di mandare a casa delegati, deleganti e delegatari.  L’indipendenza è poter prendere parola quando ne sentiamo il bisogno, soprattutto per sottolineare contraddizioni, strumentalizzazioni ed illusioni di libertà propinate dal politico di turno. Indipendenza è mandarli a cagare quando lo stomaco non ce la fa più. 

QUESTA CITTA’ NON PUO’ MORIRE DI AUSTERITA’
RIPRENDIAMOCI REDDITO, SPAZI E FELICITA’

PER UNA RIAPPROPRIAZIONE DAL BASSO DEI NOSTRI TERRITORI 
ED UN APPAGAMENTO DEI NOSTRI BISOGNI

VERSO LA COSTRUZIONE DI UN MOVIMENTO DI LOTTA VESUVIANO 
PER IL REDDITO INCONDIZIONATO DI BASE

VERSO UN 25 APRILE DI LIBERAZIONE REALE 
DAI FETICCI DEL FASCISMO DEL TERZO MILLENNIO

ASSEMBLEA PUBBLICA
Venerdi’ 28 marzo H 18:00 Angolo S.Noto\Parrocchia