Le ultime operazioni
militari condotte da Israele e avallate dall’intera comunità internazionale ai
danni del popolo palestinese aveva spinto ‘Reddito per tutti TdG’ a regalare un
semplice ma sincero murales a chi da decenni subisce tutta l’arroganza
sionista.
Ghetti territoriali con migliaia di persone ammassate in pochi
chilometri quadri, un embargo alimentare e medicinale permanente che di fatto
aiuta solo a morire e, come ricordano le operazioni ‘Piombo Fuso’(dicembre
2008) e la recente ‘Colonna di Nuvola’ (novembre 2012), una politica militare
pronta a mostrare muscoli a suon di missili, bombe e quanto più di distruttivo
l’apparato bellico internazionale è in grado di produrre e poi testare sui
territori palestinesi. L’escalation del terrorismo israeliano è chiaramente la
risposta a tutti i tentativi messi in piedi dall’oppresso popolo palestinese
nell’organizzare una quotidiana resistenza contro le angherie e le umiliazioni
patite dagli abitanti della striscia di Gaza e degli altri insediamenti
palestinesi, che vivono in un vero e proprio regime di apartheid. Ancor più
triste è l’atteggiamento di estrema complicità portato avanti dall’intera
comunità internazionale, con il governo Monti che negli ultimi mesi si è
contraddistinto per aver rappresentato il principale ponte diplomatico nel
mediterraneo con il governo del premier israeliano Netanyahu, prova eloquente
sono gli accordi di cooperazione – così definiti dal ministero degli affari
esteri italiano – nel campo della ricerca e dello sviluppo industriale,
scientifico e tecnologico tra i due governi. Da questa analisi ‘Reddito per
tutti TdG’ ne disegnava la bandiera sul ponte di Via Curtoli scrivendo poche
parole per esprimere solidarietà al popolo palestinese e per sottolineare che
essere ‘contro la politica imperialista israeliana’ (ANTISIONISMO) è ben
differente dall’essere ‘contro gli israeliani sulla base di presunte tesi che
affermano la superiorità di certe razze su altre’ (ANTISEMITISMO), così come
teorizzava il nazismo e poco dopo anche il fascismo. Vedere oggi giorno la
bandiera palestinese sventolare nelle mani di chi predica ancora odio razziale
senza comprendere che quella palestinese è una lotta di liberazione di un
popolo dal suo oppressore e per l’affermazione di tutti i diritti riconosciuti
dalla galassia di carte, convenzioni e accordi internazionali che sanciscono il
riconoscimento ‘senza se senza ma’ di una lunga serie di tutele inviolabili, in
Palestina come in tanti altri posti del mondo, e che invece sono legalmente
annientati dal terrorismo di stato israeliano, è una delle tante contraddizioni
che animano singole personalità, gruppi politici, curve da stadio o piccole
formazioni politiche che si affacciano oggi giorno sui territori. Le svastiche,
celtiche e i ‘rammaggi’ lasciati da alcuni topi di fogna che hanno approfittato
dell’oscurità per infamare il lavoro autonomo ed autorganizzato di ‘Reddito per
tutti TdG’ sono state prontamente rimosse, e il murales ‘pro palestina’ è
ritornato a brillare grazie all’impegno, alla caparbietà e alla nostra voglia
di non abbassare mai la testa di fronte a questi stupidi, infantili e allo
stesso tempo infami gesti. Quel murales resterà lì fino a quando avremo la
forza di prenderci cura del nostro territorio, di analizzare gli eventi che ci
capitano attorno, capirne le contraddizioni provando a portarle all’esterno,
tra la gente dei quartieri più disagiati che realmente subiscono le politiche
di austerity o nelle piazze, sperando sin dalle prossime politiche di febbraio
che si possa avverare il famoso motto ‘piazze piane urne vuote’.
Libertà
per il popolo palestinese – Fascista è Israele
Ecco alcuni scatti degli sfregi compiuti dagli idioti di casa nostra e dell'opera di "ripulitura" compiuta da attivisti, le definizioni sono molto diverse le une dalle altre: