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martedì 26 marzo 2013

Volete il degrado, troverete Resistenza - Asilo45 non si tocca!!!

C'eravamo anche noi quando il 2 giugno 2012 un gruppo di attivisti dell'area vesuviana si ritrovò nella, per noi fino ad allora sconosciuta, piazza Vargas di Boscoreale di buon mattino.
Armati di scope, buste di plastica, guanti e disinfettante, abbiamo affrontato la calura, il puzzo insopportabile e l'incredibile massa di rifiuti che l'ex asilo comunale (oramai abbandonato da più di un decennio) offriva ai nostri occhi e alle nostre narici. Mano a mano che alzavamo merda, bottiglie di plastica e vetro, carogne di animali e tutta una vasta oggettistica di cose irriconoscibili fino a riempire più di 50 bustoni neri, di quelli grandi, che pesano svariate decine di chili e che una persona sola riesce a trascinare a fatica, le nostre menti si ponevamo continue domande. Come hanno potuto le amministrazioni comunali di questa terra disgraziata permettere una cosa simile in un edificio (l'asilo è un complesso di 2 piani più un ampio terrazzo scoperto) sito nella piazza centrale del paese e a due passi dalla stazione della Circumvesuviana? Come è possibile che in quei locali, dove ancora spiccano i disegni dei bambini, possa vivere un clochard, in condizioni igieniche a dir poco assurde? Cosa cazzo aspettano questi politici per metterlo a norma, farci abitazioni popolari o semplicemente abbatterlo?
Quella mattina un gruppo di cittadini ha preferito evitare di porsi queste domande e, tirandosi su le maniche, ha optato per agire. Risultato? Nel giro di pochi mesi la struttura abbandonata e fatiscente di Piazza Vargas è diventata l'Asilo45, un centro sociale occupato autogestito riconosciuto dalla cittadinanza boschese, di cui non abbiamo intenzione di tessere le solite lodi, che lasciano un po' il tempo che trovano.
A Boscoreale, nella provincia napoletana vittima di decenni di devastazione ambientale e sociale, si è inscenata una piccola rivoluzione e questo fuoco andava spento, in qualsiasi modo. 
Non ne ha avuto il coraggio l'ex sindaco Gennaro Langella che, nonostante le mille intimidazioni, ha sostanzialmente sopportato che una parte della sua cittadinanza sfuggisse al controllo politico-mafioso che nei nostri territori applicano lui e quelli come lui. Stranamente questo coraggio non è mancato all'anziano prefetto Capomacchia che, a meno di due mesi dalle elezioni, ha fatto spendere al comune da lui commissariato ben 20mila euro(!!!) per murare, recintare e videosorvegliare il centro sociale e normalizzare la situazione alle falde del Vesuvio. Insomma, 20mila euro spesi per murare i sogni di una generazione e sottrarre nuovamente quello stabile alla cittadinanza.
Provate a farvi un giro a piazza Vargas in questi giorni. Vedrete dei giardini pubblici un po' sporchi, qualche ragazzo seduto sulle panchine, una costruzione colorata recintata ed una desolazione indescrivibile.
Nel tornare a Torre del Greco potrete imboccare la via Panoramica, tanta immondizia ai lati della strada, qualche macchina parcheggiata, il mercatino della domenica mattina ed il Vesuvio con le sue cave piene di spazzatura. La rabbia è troppa e nessun argine può contenerla.

AL FIANCO DEI COMPAGNI DEL CSOA ASILO45
TORNEREMO A PRETENDERE SPAZI E SARANNO CAZZI AMARI
ASILO45 NON SI TOCCA!!!