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venerdì 27 settembre 2013

La "rivoluzione" di Casapound: musica, magliette ed ... elezioni
















Il neofascismo è merda e questo è un dato assolutamente ineludibile da qualsiasi discussione si voglia avere con noi a riguardo. Ma si sa, che tra lo sterco esistono diverse fatture e tipologie, insomma sempre sterco resta, ma non è tutto uguale. Tra le mille sigle del fascismo del ventunesimo secolo quella che mostra quotidianamente il lato più comico di sé è senza dubbio la carissima Casa Pound Italia coi suoi camerati

L'associazione di promozione sociale del rocker cicciottello Iannone tenta da anni di diventare il polo di destra più attrattivo soprattutto verso i giovani e per farlo le prova davvero tutte.
Un loghetto simpatico con qualche richiamo simbolico (la povera tartarughina con le freccette bianco e nere sul guscio), una band ufficiale come gli ZetaZeroAlfa che incita a prendersi a cinghiate durante i propri concerti, tante belle magliettine con frasi ad effetto, spesso attinte proprio dalla prosa aulica del leader del gruppo rock ed iniziative d'impatto per le quali prendono in prestito qua e là i volti ed i pensieri di Rino Gaetano, Che Guevara ed Hugo Chavez (che se fossero ancora su questa terra li prenderebbero in parola e nel dubbio di star sognando li menerebbero di brutto): questa è Casa Pound.
Ebbene, al di là di questi mezzucci di marketing per attecchire tra i giovani, quello che risulta veramente insopportabile è la natura antisistemica o velatamente rivoluzionaria che vuol darsi questo movimento che, a più riprese, ha dimostrato di essersi ben integrato nel sistema politico italiano e, oltre a partecipare alle ultime elezioni, drena ogni anno milioni di euro di fondi grazie alla natura sociale del proprio associazionismo.
In questi giorni i burloni di casapound hanno tappezzato Torre del Greco di manifesti ed affisso uno striscione (tutte cose prontamente rimosse da qualche solerte cittadino che non ne gradiva il contenuto anticostituzionale) nel quale asserivano che "ALCUNI ITALIANI NON SI ARRENDONO", bel concetto.
Cazzo, questi sono tosti davvero e non si arrendono neanche, però ... 
girando lo striscione si nota il bel faccione del loro leader Iannone, candidato con la Destra di Storace (e la Santanchè presidente del consiglio) alle politiche del 2008, poi pensi che la loro sede napoletana gliela paga il babbuccio della Florino e che il loro concetto di rivoluzione non è cambiato rispetto ai propri antenati politici: servi sciocchi e violenti del capitale, refrattari ad ogni cambiamento del regime economico-politico in corso.


Vi meritate davvero l'appellativo di casaclown