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mercoledì 16 ottobre 2013

Verso l'assedio di Roma #19 ottobre

L’effetto letargo scoppiato in seguito alle scorse politiche va ritirandosi sempre più. Se le elezioni di otto mesi fa hanno dimostrato che a livello di governance l’unica parola d’ordine che tiene tutti uniti è ‘conservare’, è pur vero che la pace sociale che LORO desidererebbero in eterno va sgretolandosi pezzo dopo pezzo.
Gli ultimi mesi, dopo una fase di stanca dei movimenti nazionali, usciti malconci e con troppi interrogativi dal 15 ottobre di due anni or sono a Roma, hanno fatto registrare una generale ripresa delle battaglie territoriali, dalla strenua resistenza dei No Tav in Val di Susa sino alla riappropriazione diretta su tutto il territorio nazionale di beni essenziali come case e alloggi (a Napoli Magnammece 'o pesone), dalle nette contrapposizioni espresse di fronte alle dirompenti involuzioni razziste e autoritarie quali prodotto della crisi (Torino 12 ottobre, corteo anti lega nord) sino alla continuità politica espressa dai movimenti ambientalisti campani di fronte al tema dei rifiuti e degli avvelenamenti quali cause di malattie mortali (argomento caldo delle ultime giornata grazie alle dichiarazioni del pentito Schiavone). Non siamo in grado di dire se tale ripresa del lavoro di base e dal basso sia sufficiente o meno per smascherare e ribaltare il piano di impoverimento strutturale pensato da economisti, banchieri e finanza internazionale per assicurare ossigeno alla macchina del capitale e continuare nella politica del ‘privatizza i guadagni – socializza le perdite’, ma siamo pure certi che l’unica alternativa ai regimi militari e neoliberali attuali va trovata nell’organizzazione autonoma e spontanea di quegli ampi strati colpiti dalla totalità della crisi. L’austerità è l’unica ricetta politica che viene fatta amaramente ingoiare al 99% della popolazione mondiale, con i suoi tagli ai servizi sociali (a Torre del Greco il ridimensionamento dell’ospedale Maresca è l’esempio più lampante di come il decennale magna magna sindacal partitico venga scaricato sulla collettività), con nuove tasse e vecchie che vanno inasprendosi, con la privatizzazione continua di servizi essenziali, un quadro ambientale compromesso dal triangolo degli affari ‘politica-industriali-camorra’ ed una esistenza sempre più precaria, privata del sogno oltre che del desiderio di immaginare e determinare liberamente il proprio futuro. Chi ingenuamente credeva che il pompiere Grillo mettesse apposto le cose, speriamo ne condivida ora la nostra stessa diffidenza e la nostra stessa visione sull’essere coprotagonisti di un sistema istituzionale che continua ad ingannare, a propinare banali distinzioni tra politici buoni e politici cattivi, e quindi a rafforzare la mediocre logica del ‘preferisco votare il meno peggio’, cantilena ascoltata troppe volte negli ultimi mesi e che finisce per fare il gioco di chi ha interesse a recintare il tutto nel politicamente corretto. 

Noi crediamo che nella povertà galoppante di corretto non ci sia più nulla, perché più nulla è contemplato dalle attuali agende politiche su come migliorare la vita di tutti coloro che conoscono licenziamenti, cassa integrazione, sfratti abitativi, paghe da miseria e tutto quanto fa tristemente rima con precarietà e schiavitù. Siamo convinti che qualsiasi percorso di riappropriazione di diritti, dal reddito alla casa passando per una sanità e per trasporti pubblici ed efficienti, debbano gioco forza posizionarsi nell’ambito delle organizzazioni popolari, libere ed autorganizzate, per rompere definitivamente con l’ipocrisia di tutte le forze politiche che ancora cercano di persuadere la collettività con promesse e proposte strumentali solo ad una manciata di voti e qualche poltrona. Noi di Reddito per Tutti Tdg inquadriamo in tale contesto la giornata di sabato 19 ottobre, ed invitiamo tutti i nostri concittadini a prendere parte a tale giornata di radicale espressione in piazza di rivendicazioni di base. Reddito, sanità, casa, trasporti e felicità. 
Vogliamo tutto. Basta briciole, basta austerità, basta sacrifici. 
Tutti a Roma.
Ecco una galleria di come abbiamo tappezzato la città verso il 19 ottobre: