-->

martedì 26 febbraio 2013

Cosa resterà di queste elezioni?

Abbiamo investito non poche energie su questa campagna astensionista, prodigandoci in quanti più modi ci fosse possibile per cercare di far capire alla gente della nostra città che può e deve esistere un altro modello di fare politica e che non tutto il malcontento di una comunità debba necessariamente riversarsi nella fiducia in un movimento nato dall'idea di un comico genovese.
I dati sull'astensione a Torre del Greco si sono mantenuti molto elevati e, tra gli aventi diritto, si è registrata un'astensione prossima al 40%, mentre tra i "votanti ufficiali" si è registrato circa un 2% di schede annullate (non sappiamo in che misura abbiano seguito i dettami del nostro invito a rifiutare la scheda, certo è che il video in rete ha spopolato, raggiungendo circa 1.500 visualizzazioni).
Insomma, la città ha risposto come suo solito, senza entusiasmo al momento elettorale ed i pochi "entusiasti" hanno donato caterve di voti al trio PDL-PD-Grillo, vero vincitore di questa ennesima farsa elettorale, regalando la spinta decisiva ai 3 torresi presenti nelle liste per la Camera dei Deputati, dove accederanno Arturo Scotto, Nello Formisano e Luigi Gallo.
Sullo scenario corallino spiccano anche 93 preferenze per la lista di Casapound alla Camera, ma sappiamo bene che da questo punto di vista la città necessita di una derattizzazione culturale ed abbiamo nei mesi a venire l'onere di condurla.
Allargando la visuale, prendiamo atto di una mancanza di partecipazione al voto che è ancora troppo lontana dall'uguagliare la partecipazione alla vita della città, all'acquisizione di agibilità e alla ripresa di luoghi e momenti di socialità, manca ancora quell'effetto collante che unisca i delusi, gli scettici, gli antisistemici ed anche qualche grillino rinsavito ad un movimento realmente autorganizzato sul territorio e che possa portare avanti pratiche di lotta ed autodeterminazione.
Dell'ingovernabilità ce ne sbattiamo alquanto, il nostro primo pensiero, con qualsiasi maggioranza fosse uscita dalle urne, sarebbe stato quello di metterne in stato d'accusa l'operato che non nasce oggi, ma è figlio di un buon ventennio di seconda repubblica, che non si può nascondere dietro una flotta di neo parlamentari a 5 stelle.
La farsa elettorale è finita, alle consultazioni ci penserà Napolitano su indicazioni della Trojka, adesso per noi di Reddito per Tutti/e TdG è giunto il momento di allargarci, prenderci un po' di confidenza in più col nostro territorio e diventare un interlocutore politico serio, che possa attirare più di qualche simpatia di facciata. 
Rimbocchiamoci le maniche ed iniziamo a ragionare sul serio, senza barriere e pregiudizi, su come costruire questa dannata opposizione sociale.