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giovedì 23 maggio 2013

25-26 Maggio - Nun c'accerit a salut!!! Sanità autogestita a P.zza Santa Croce, TdG

Dopo aver a lungo discusso sul come far ripartire un percorso sanitario che in città si era arenato dopo quasi 3 anni di battaglia in nome dell'ospedale Maresca, finalmente ci siamo. Nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 maggio scendiamo in piazza per una due giorni di prevenzione sanitaria autogestita e fatta dal basso, incentra sul controllo dei fenomeni di ipertensione arteriosa (valutazione della pressione ed elettrocardiogramma) e del diabete (esame glicemico). 
SENZA L'APPOGGIO NE' L'AIUTO DI NESSUNA ISTITUZIONE PARTITICA, SINDACALE O COMUNALE E' POSSIBILE FARE QUALCOSA IN QUESTA CITTA'.
Di seguito vi riportiamo il testo del documento che porteremo in piazza durante il prossimo fine settimana, che speriamo sia baciato dal sole e foriero di aria nuova per questa realtà di cartone:


La sanità torrese ai tempi dell’austerity
Sperimentiamo nuove forme di autogestione sanitaria

Fare prevenzione a Torre del Greco nel 2013 non è una scelta a caso. Nella città corallina il diritto alla salute è a rischio da quando i piani scellerati delle giunte Bassolino e Caldoro hanno declinato la chiusura (o riconversione, che dir si voglia) dell’ospedale Agostino Maresca, svenduto da logiche clientelari e di lottizzazione politico-mafiosa condotte ad arte dalla lunga stirpe di politici, sindacalisti, caste mediche e potentati economici che nei decenni si sono alternati ai posti di potere del ‘redditizio’ comparto sanitario.
La nostra città - e più in generale l’intera area vesuviana – vive nel paradosso di un territorio dove 300mila cittadini non hanno diritto ad una sanità pubblica di emergenza ed urgenza, esprime la più eclatante contraddizione di come servizi primari siano stati sacrificati in nome dell’austerità a fronte di continue richieste provenienti dal basso e prontamente dirottate su altri ‘mercati’: intorno a noi è tutto un fiorire di cliniche e centri convenzionati, le cui proprietà sono spesso detenute dagli stessi politici, “espressione del territorio”, che hanno sfruttato l’ospedale Maresca fin quando potevano utilizzarlo per fini elettorali e clientelari, mentre ora trovano più remunerativo investire su un modello (come più volte fatto notare da Gino Strada, fondatore di Emergency) basato su un rapporto drogato tra pubblico e privato.
Addirittura, dopo tre anni di mobilitazione popolare, arriva ora l’onta della repressione con ben 25 condanne comminate ai danni di attivisti ed ex del Comitato Pro Maresca - oltre a comuni cittadini, anche della vicina Ercolano - che nel 2010 sfilavano in corteo e bloccavano i binari della circumvesuviana per rivendicare un intervento delle istituzioni a favore dell’ospedale. Ai condannati esprimiamo la nostra massima solidarietà e complicità, ribadendo l’invito ad alzare sempre il livello del conflitto quando si tratta di far valere i propri diritti contro speculatori, mentecatti ed oppressori.
A proposito di questi ultimi, non abbiamo dubbio alcuno sulla tempistica di tali provvedimenti repressivi, con l’Asl NA3Sud guidata da Maurizio D’Amora e la Regione Campania oramai mute, sorde e strette in un angolo di fronte alle incalzanti richieste popolari. Le autorità, dopo tre anni di bugie e false promesse, non potendo più ‘prendersi’ ulteriore tempo ed avendo palesi difficoltà nel nascondersi e difendersi dalle ‘morti di stato’ di cui esse stesse sono responsabili (vedi Tommasina De Laurentiis), mostrano il pugno di ferro e tentano di intimidire movimenti e coscienze attive.
La realtà è che tutte le analisi del mondo possono soltanto rimandare il momento della scelta, e in questo momento la vera sfida per il nostro futuro è entrare nei processi decisionali, in maniera fattiva, senza delegare nessun diritto, la salute in primis, a questa politica e riprendendoci la salute, quella vera, nell’unico modo che ci è possibile, dal basso ed in maniera autogestita.
Essere in piazza il 25-26 maggio non significa solo poter rilevare una probabile patologia mortale come può essere un infarto, o una patologia che ti rende schiavo come il diabete, fornendo servizi di prevenzione primari peraltro facilmente prescrivibili anche dai nostri medici di base. Essere in piazza in questa due giorni significa mostrare a chi tutela l’ordine pubblico (o almeno, dovrebbe farlo) che i cittadini torresi e vesuviani rivendicano il diritto alla salute e pretendono una sanità per tutti, gratuita e d’eccellenza!
Nel nostro piccolo (siamo un gruppo che cerca di fare politica autorganizzata sul territorio ed avremmo immenso piacere se in tanti si volessero avvicinare alle nostre rivendicazioni sui temi del reddito garantito, dell’antisessismo, dell’antirazzismo, dell’antifascismo e via discorrendo) tenteremo un esperimento che segua la scia di illustri esempi, come l’ospedale autogestito di Kilkis in Grecia o gli ambulatori popolari di Emergency sparsi nelle zone più sfortunate di questo pianeta, cercando di inaugurare un percorso di sanità autogestito, partendo da Torre del Greco.
Ma senza un piccolo contributo della cittadinanza attiva anche due giorni di prevenzione diventano percorsi ricchi di curve e pericoli. Cerchiamo di diventare davvero una comunità all’interno della quale “ognuno di noi deve dare qualcosa, per fare in modo che alcuni di noi non siano costretti a dare tutto”.

Reddito per tutti/e TdG
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