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venerdì 7 dicembre 2012

Siamo tutti Livornesi


La dignità di una città si vede chiaramente da come risponde agli affronti subiti e quello che è successo a Livorno il 2 dicembre per certi versi ha dell'incredibile. E' incredibile vedere una massa di persone (perché non erano solo militanti antagonisti i livornesi in piazza) che, per il terzo giorno di fila, decide di scendere in corteo non autorizzato come risposta alle violenze subite la giornata precedente.

Una premessa è d'obbligo, nei due giorni precedenti a domenica 2 dicembre, erano stati indetti 2 cortei con annesse azioni di protesta contro i leader del PD giunti in città per promuovere la campagna per le primarie. Venerdì e Sabato sono state giornate segnate da un clima teso tra manifestanti e polizia, con delle cariche a freddo assurde e violente che hanno portato al ferimento di un discreto numero di ragazzi, compresa la madre di un attivista 18enne al volto. Una violenza inaudita, barbara, folle ed immotivata contro ragazzi/e e persone di mezza età a volto scoperto e privi atteggiamenti offensivi che ha profondamente segnato la città.
Una città che si è stretta attorno ai suoi giovani migliori, quelli dell'ex carcere occupato e delle mille sigle della costellazione antagonista, che tentano quotidianamente di smuovere qualcosa nel nulla assoluto della Toscana rossa, a cui ormai di rosso ormai è rimasto solo l'orientamento cromatico unito alla rete clientelare delle cooperative controllate dal PD e dai suoi responsabili locali.
Domenica è stata la giornata della partecipazione, con un un lungo corteo molto partecipato (circa mille persone) dietro lo l'eloquente striscione LIVORNO NON SI PIEGA, il resto ormai è storia, con la rabbia di una generazione che si è sfogata verso il palazzo della Prefettura, lasciato coi cancelli aperti ed i poliziotti vestiti di tutto punto con caschi e manganelli a mo' di sfida verso i manifestanti.
Volevano intimorire una città e fare arretrare le rivendicazioni sociali, 
non ci sono riusciti
Rispetto per la città labronica, siamo tutti livornesi